Nuovi controlli dei Ris nel capannone di Cassolnovo, in Lomellina, dove l’11 gennaio scorso sarebbe stato ucciso Mohamed Ibrahim Mansour, cittadino egiziano di 44 anni residente a Cilavegna; il suo corpo era stato poi caricato sull’auto della vittima, un’Audi A3, portata nelle campagne della frazione Morsella, vicino a Vigevano, e data alle fiamme la sera di sabato 14 gennaio.
Ad effettuare gli accertamenti sono stati oggi i carabinieri del Ris. I militari del reparto scientifico dell’Arma hanno cercato eventuali tracce di sangue, in particolare in una stanza nella quale il 44enne egiziano trascorreva diverse notti.
La scorsa settimana le indagini coordinate dalla Procura di Pavia avevano portato all’arresto dei “cognati” della vittima: i fratelli Claudio e Massimo Rondinelli, di 39 e 34 anni, e Luigi D’Alessandro, 37 anni, compagno di Elisa Rondinelli, sorella dei due indagati. Mansour aveva avuto una relazione con l’altra sorella, Daniela Rondinelli, dalla quale è nata una figlia.
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Secondo quanto è emerso dall’inchiesta, Mansour avrebbe voluto diventare proprietario di parte delle terre della famiglia Rondinelli: in tal modo puntava ad ottenere le garanzie economiche per ottenere l’affidamento della figlia. Una trattativa che, evidentemente, deve essere stata caratterizzata da momenti di forte tensione, sino all’uccisione del nordafricano. Tra gli indagati figurano anche i genitori dei fratelli Rondinelli.
Prima dell’identificazione del cadavere carbonizzato sono trascorsi alcuni giorni. Qualcuno aveva anche ipotizzato la possibilità di un suicidio. L’autopsia ha però stabilito che ad uccidere Mansour erano stati alcuni colpi d’arma da fuoco. La mattina di venerdì 10 febbraio è arrivata la svolta decisiva delle indagini, con la perquisizione del magazzino di Cassolnovo e il ritrovamento di un foro nel portone esterno, prodotto probabilmente da uno dei proiettili. L’inchiesta dei carabinieri, condotta con l’ausilio di strumenti tecnici, attività di osservazione e controllo e anche con il supporto di cani molecolari per la ricerca di armi, esplosivi e tracce di sangue e resti umani, prosegue per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone.