La preparazione della pallacanestro ducale continua anche in questi giorni di caldo e afa asfissiante che non risparmia la Lomellina, definita dal famoso coach Professor Dido Guerrieri (allenatore a Vigevano per ben due volte) Slobbovia italiana. Tra i tanti nuovi arrivi alla Elachem Vigevano in vista dell’ imminente Serie A2 c’è anche Giacomo Leardini.
Il Punto Pavese lo ha intervistato in esclusiva. La guardia veneta, dopo una gavetta fatta prima con le giovanili di Treviso (ha vinto il campionato Under-20) e le esperienze in B a Lugo, Sangiorgese, Crema e Legnano, approda nella Salonicco d’Italia come matricola dell’A2, con la determinazione e la voglia di mettersi in gioco.
Leardini: “Vigevano, eccomi qua per mettermi in gioco!”
Tra i tanti nuovi arrivi alla Elachem Vigevano in vista dell’A2 c’è anche Giacomo Leardini. Ecco l’intervista esclusiva al cestista veneto.
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Il Punto Pavese ha avuto l’onore di intervistare il neo acquisto della Elachem Vigevano Giacomo Leardini. Di seguito, l’intervista integrale:
Come ti stai trovando a Vigevano, Giacomo?
Super per ora. A livello di gruppo squadra ci stiamo bene, essendo più o meno coetanei.
Tu però la piazza la conoscevi già da avversario, essendo Legnano e Vigevano nello stesso girone…
Certo, avevo avuto modo di conoscere la squadra, il pubblico e il Palazzetto. Da avversario era un’altra cosa, ma ora è tutto diverso. Già il primo giorno del raduno (c’erano circa 300 persone a vedere, ndr) mi è piaciuto molto che c’erano così tante persone per essere agosto.
Ci ha colpiti il tuo post Instagram di addio a Legnano, la tua ultima squadra prima di venire a Vigevano tuo: come mai proprio la Salonicco d’Italia?
A Legnano ho lasciato un pezzo di cuore, mi sono trovato bene. Ho scelto Vigevano (sono state tra le prime squadre a cercarmi) perché volevo mettermi in gioco in una categoria superiore, dove potessi avere degli spazi per migliorarmi. L’intesa è stata immediata nelle trattative ed ora eccomi qua.
Come stai vivendo la preparazione con coach Pansa?
E’ un impatto un po’ strano, dopo tre anni di Riccardo Elio Antonio, che mi ha seguito prima a Crema e poi a Legnano. Pansa è un allenatore di cui apprezzo molto i dettagli: in particolare batte molto il ferro sul timing ed i movimenti. Vuole che tutte le azioni offensive e difensive siano fatti nel migliore dei modi possibile. E questo è molto importante per noi che siamo un gruppo pressoché giovane. In questi giorni abbiamo corso molto, fatto molta transizione e immagino che quest’anno sarà uno stile di gioco molto dinamico.
Con chi stai più legando con i nuovi compagni?
Il primo è Gianmarco Bertetti, con cui abito assieme. Non siamo comunque soli, perché nello stesso palazzo ci sono Strautmanis e Bertoni, ma in verità ci stiamo legando un po’ tra tutti quanti, sia dentro e fuori dal campo. In questo anche gli americani si stanno integrando molto bene.
A livello di gioco, Smith e Wideman come si stanno inserendo?
Direi bene, anche perché vengono entrambi da delle esperienze in Europa e quindi non hanno difficoltà. Certo, il gioco italiano è ancora diverso da quello del resto d’Europa e statunitense ma noto che si stanno adattando molto bene.
Noi abbiamo un terzo “americano”, che è Matteo Bettanti: che ne pensi di lui?
E’ molto bravo, la sua esperienza negli States lo ha fortificato e credo potrà fare bene. Negli allenamenti si fa trovare sempre pronto nel momento del bisogno e non si tira mai indietro. Sicuramente sarà un ottimo interprete per comunicare con gli americani, dato che il mio inglese non è molto buono (ride, ndr).
Quale squadra avversaria ti intriga di più nella stagione ormai imminente?
Trapani ha un roster molto importante, senza dubbio. Io personalmente vorrei incontrare Torino, Rieti e Treviglio, perché in quelle squadre ho degli ex compagni dei tempi di Treviso con cui avevo vinto lo Scudetto. Saranno belle sfide per vedere a che punto siamo nel nostro miglioramento e soprattutto come reggiamo l’A2.
Venerdì inizieranno i Mondiali FIBA e l’Italbasket debutta contro l’Angola: come vedi la squadra di Poz? Possono essere la mina vagante che alcuni hanno già detto?
Li vedo bene. Incontreranno roster avversari di alto livello, ma saranno dei clienti scomodi. Ci sono dei giovani che possono solo che imparare dai vecchi con esperienza come Datome, Melli, Polonara ecc. E poi ci vuole anche un po’ di fortuna. Io penso che faranno un bel Mondiale.