Sono stati conferiti ieri, nell’ufficio di Roberto Valli, sostituto procuratore di Pavia, gli incarichi per le perizie chimiche e balistiche per far luce sulla morte di Youns El Boussetaoui, cittadino marocchino di 39 anni ucciso la serata di martedì 20 luglio a Voghera da un colpo partito dalla calibro 22 regolarmente detenuta da Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza.
Ad occuparsi della perizia balistica sarà il tenente colonnello Matteo Donghi, mentre il maresciallo capo Stefano Orsenigo seguirà quella chimica. Gli esperti nominati dalla Procura di Pavia avranno 60 giorni di tempo per svolgere il loro lavoro, iniziato oggi nella sede dei Ris a Parma.
Gli avvocati di Adriatici e i legali della famiglia di El Boussetaoui hanno nominato i consulenti di parte.
Intanto fa discutere il nuovo video sul fatto, diffuso l’altro ieri sera. Nelle immagini si vedono i primi soccorsi portati al cittadino nordafricano in piazza Meardi, mentre Adriatici passeggia con il telefonino in mano e a un certo punto, rivolgendosi a un testimone che sta parlando con un carabiniere, gli dice: “Hai visto che ha fatto per darmi un calcio in testa? L’importante e’ quello che hai visto. Che stava dandomi un calcio in testa”.
“Osservando questo video si rimane senza parole – sottolinea l’avvocato Marco Romagnoli, uno dei legali della famiglia di El Boussetaoui. Un soggetto indagato parla con i carabinieri come se nulla fosse accaduto, e influenza palesemente il ricordo di un testimone”.
“Questo video non riporta nulla di nuovo che già non si conoscesse – replica l’avvocato Gabriele Pipicelli, che insieme a Colette Gazzaniga segue l’indagato -. Adriatici indica solo una persona presente al fatto, rivolgendosi a lei con un’affermazione che non può certamente essere considerata suggestiva o tale da influenzare la sua testimonianza”.
Massimo Adriatici, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, resta intanto agli arresti domiciliari in una località segreta. Dopo essersi subito autosospeso dalla giunta di centrodestra che governa Voghera (Pavia) dall’ottobre del 2020, ha anche presentato le dimissioni. Ma le opposizioni in Consiglio comunale, chiedono che a dimettersi sia anche il sindaco Paola Garlaschelli.
Incidente probatorio
“Stiamo valutando la possibilità di chiedere alla Procura di Pavia l’incidente probatorio per raccogliere importanti testimonianze su quanto è avvenuto: ci riferiamo a testimoni che potrebbero essere facilmente influenzabili, visto che si tratta di giovani stranieri”. Lo ha detto l’avvocato Marco Romagnoli, uno dei legali della famiglia di Youns El Boussetaoui, il cittadino marocchino di 39 anni ucciso la serata di martedì 20 luglio a Voghera (Pavia) da un colpo partito dalla pistola calibro 22 di Massimo Adriatici, assessore leghista alla sicurezza (poi dimessosi dalla giunta) ora agli arresti domiciliari con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. “Sarebbe importante poter cristallizzare sin da ora la testimonianza di chi ha visto quanto è successo”, ha aggiunto l’avvocato Romagnoli. Riguardo al filmato diffuso nella serata di ieri in cui si vede Adriatici rivolgersi a uno dei testimoni presenti in piazza Meardi subito dopo lo sparo (al quale l’ex assessore dice “Hai visto che ha fatto per darmi un calcio in testa? L’importante e’ quello che hai visto. Che stava dandomi un calcio in testa” ), Romagnoli ha annunciato che è intenzione della parte civile depositare il video agli atti dell’inchiesta: “Da cittadino, prima ancora che da avvocato, dico che quanto si vede in quel filmato è una vergogna”.
Bahija come Ilaria Cucchi
Bahija, sorella di Youns El Boussetaoui, ha annunciato che girerà le piazze per portare avanti la causa di suo fratello. “Farò come Ilaria Cucchi mio fratello era fragile come il suo”. “Spero di essere forte come lei, chiedo che mi aiuti”. “L’assassino è un uomo potente, io sono solo la sorella di un povero marocchino – dice – ma non sono sola. Vedo che tanti italiani mi ascoltano”. Dice Bahija, 34 anni, ragioniera, sposata e madre di tre figli. “Domenica scorsa a Voghera, poi Bologna, Brescia e sabato sarà a Biella. Quanto riuscirà ad andare avanti cosi? Finché non avremo giustizia. Non sono sola a Bologna c’erano tanti italiani che gridavano giustizia per Youns. Molti di loro piangevano, la gente si sta rendendo conto”, ha detto Bahija.