Nel breve video di una telecamera di sorveglianza si vede Youns El Boussettaoui raggiungere alle spalle l’assessore Adriatici e sferrargli un pugno.
Dalle indagini della Procura di Pavia è emerso un video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, che mostra il 39enne marocchino Youns El Boussettaoui colpire con violenza l’assessore alla sicurezza di Voghera Massimo Adriatici. Le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza collocata in Corso XXVII marzo, mostrano il 39enne marocchino raggiungere alle spalle l’assessore e sferrargli un pugno su un orecchio, facendolo cadere a terra. L’inquadratura mostra quella che gli inquirenti hanno definito «un aggressione a freddo», senza apparenti ragioni, avvenuta dopo un breve scambio di battute tra El Boussettaoui e l’assessore. Il video si interrompe quando Adriatici è ancora disteso a terra e le immagini non mostrano invece il momento in cui l’assessore estrae l’arma e apre il fuoco contro il 39enne.
Domiciliari
La Procura di Pavia ha chiesto la conferma degli arresti domiciliari per Massimo Adriatici, l’assessore alla Sicurezza del comune di Voghera che martedì sera ha colpito con un colpo di pistola il cittadino marocchino Youns El Boussetaoui, uccidendolo (qui la cronaca). L’avvocato Adriatici è indagato per eccesso colposo di legittima difesa. La Procura ipotizza il pericolo di reiterazione del reato e inquinamento delle prove ma non il pericolo di fuga, l’altro elemento sulla base del quale può essere disposto un provvedimento restrittivo della libertà. Domani mattina Adriatici comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia che avverrà oggi intorno alle 10 davanti al Gip, Maria Cristina Lapi, confermando si pensa la versione riferita subito dopo i fatti di martedì. A quel punto il giudice dovrà esprimersi sulla correttezza o meno dei domiciliari.
Lo sfogo della sorella
Oggi a Voghera è arrivata la sorella di Youns El Boussetaoui che in preda al dolore e allo sconforto ha detto: «Massimo Adriatici ha compiuto un omicidio volontario. Dicono che era un barbone, che era malato: e allora, le persone si uccidono per questo?». È lo sfogo di Bahjia, che ha poi proseguito: «È stato ammazzato un innocente, andrò avanti a chiudere giustizia perché Adriatici ha sparato con l’intenzione di ucciderlo, l’ha colpito al cuore. Mio fratello stava male? Fino a due mesi non stava male, sì gli piaceva vivere all’aperto, in una casa soffocava. Ma solo da poco stava male a livello psichico, non so cosa sia successo». La donna ha spiegato che lei e tutti gli altri familiari dell’uomo sono italiani. «Io sono diplomata in ragioneria in Italia, ho sempre lavorato»
L’avvocato della famiglia di El Boussetaoui
«L’autopsia di Youns El Boussetaoui è stata effettuata ieri senza avvisare, come sarebbe dovuto avvenire, i suoi familiari, tutti cittadini italiani e con una residenza». Lo ha detto l’avvocato Debora Piazza che assiste padre, fratello e sorella del 39enne ucciso. Ai familiari El Boussetai, che aveva manifestato problemi psichici negli ultimi mesi, aveva detto di sentirsi a casa in piazza Meardi, a Voghera, dove invece ha trovato la morte. Qui, diceva ai congiunti, aveva la sua panchina e i suoi punti di riferimento ed era conosciuto da tutti.