L’area ex Necchi è pulita. Così dicevano ai primi di giugno i manager della Pv01Re, società di Bolzano che ha acquistato all’asta per 4,8 milioni di euro gli 11 ettari di terreno sui quali sarà realizzato un avveniristico quartiere destinato a ospitare edifici 4.0.
Alla conferenza stampa al Mezzabarba, Paolo Signoretti, rappresentante della società e ceo di Heliopolis aveva illustrato i lavori di mappatura dell’area alla ricerca di eventuali sostanze inquinanti sia nel terreno sia nella falda acquifera. Tutto è risultato essere nella norma.
Sulla questione è poi calato il silenzio, per tutti ma non per noi. Già perché alla redazione del giornale è giunta una segnala, in base alla quale si sostiene che le analisi svolte (non si sa quali) sulla falda d’acqua dell’area della ex Necchi di Pavia sarebbero negative con “rilevanti elementi di inquinanti”.
Una notizia forte, ovviamente tutta da verificare. Cosa che abbiamo tentato di fare contattando Arpa Lombardia, l’ente preposto al controllo del territorio per la salute ambientale al quale, diceva sempre Signoretti, sarebbero stati inviati i dati delle analisi per essere incrociati con quelli di un organismo super partes, Arpa Lombardia per l’appunto. Il tutto assai velocemente visto che Signoretti dichiarava: “Confidiamo di avere risposte nel giro di pochi mesi in modo che dopo l’estate potremo avviare la rimozione dell’amianto e la demolizione degli edifici”
Dopo giorni di inutili tentativi telefonici, siamo riusciti ad avere almeno uno scambio di mail con l’ufficio stampa (lo smartworking è quanto di più deleterio potesse lasciarci in eredità la pandemia sul fronte delle relazioni tra amministrazione pubblica e cittadino), per cercare di capire se la cosiddetta soffiata fosse priva di fondamento oppure, al contrario, fosse corretta. Non solo, volevamo avere qualche ragguaglio sull’avanzamento dei lavori preliminari.
Sulla veridicità non abbiamo avuto né conferme né smentite. Ma abbiamo saputo in via ufficiale che “i risultati analitici relativi ai campioni di terreni sono stati trasmessi dalla PV01RE ad Arpa il 2 luglio 2021 (venerdì scorso), mentre i dati relativi agli esiti delle analisi delle acque sotterranee non sono ancora arrivati”. Circa i controlli di propria competenza, ci hanno confermato che “Arpa ha prelevato una percentuale del totale dei campioni che ha inviato presso i propri laboratori per le analisi in contraddittorio e poter confrontare i risultati del laboratorio privato”, ovvero la società Lybra Ambiente, incaricata delle analisi dalla PV01RE.
Non è dato sapere se gli esiti siano già pronti, ma “se anche lo fossero, ci hanno precisato dall’ufficio stampa, bisognerebbe comunque rispettare l’iter e attendere che prima siano confrontati con i risultati delle analisi di parte”. Solo a quel punto si potrà validare lo stato di contaminazione dell’area ex Necchi, ovvero del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee.
Non resta che attendere fiduciosi l’esito del contraddittorio tra le analisi di Arpa e quelle di Lybra Ambiente, confidando che i dati smentiscano la segnalazione arrivata in redazione.