Lomellina, mattinanta di lavoro per i Carabinieri lomellini interventuti per un allacciamento abusivo scoprono una piantagione di cannabis…
Intervento importante dell’arma dei Carabinieri di vari comuni lomellini. Nella mattinata odierna (mercoledì 13 marzo, ndr) chiamati per un sospetto allacciamento abusivo di energia elettrica hanno scoperto ben altro.
Oltre alla suddetta infrazione, due ragazzi di 19 e 21 anni di nazionalità albanese, senza fissa dimora, avevano, in un capannone, attrezzato una vera e propria serra per la coltivazione di Cannabis.
La nota dell’arma dei Carabinieri
Lomellina – i Carabinieri smantellano una piantagione di cannabis
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Il Comunicato del Comando Legione Carabinieri “Lombardia” Comando Provinciale di Pavia
Alle prime ore del mattino del 12 marzo 2024 i militari della Sezione Operativa di Vigevano, unitamente a militari della Stazione Carabinieri di Candia Lomellina, coadiuvati, in fase esecutiva, da equipaggio della Sezione Radiomobile e pattuglie delle Stazioni Carabinieri di Robbio Lomellina, Gravellona Lomellina e Vigevano si recavano presso la Cascina Cascinazza di Cozzo, ove era stato segnalato dal gestore E-Distribuzione un allacciamento abusivo alla corrente elettrica. Gli operanti accedevano al cascinale ove accertavano la presenza di G.A. 22enne e G.D 19enne, cittadini albanesi, incensurati, senza fissa dimora e, durante l’esecuzione della perquisizione domiciliare, scoprivano la presenza di vari locali adibiti a serra dotati di sofisticato impianto di climatizzazione e illuminazione con lampade alogene, per coltivazione di cannabis, composta da 300 piante mature e 300 in fase di crescita del peso complessivo di kg.720. Veniva inoltre verificato da personale E-Distribuzione l’allacciamento abusivo alla rete elettrica con prelievo giornaliero di kw 150 di energia elettrica.
L’immobile e la piantagione venivano sottoposti a sequestro.
G.A. e G.D. venivano tratti in arresto perché ritenuti responsabili in concorso dei reati di produzione e detenzione illeciti di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio e furto di energia elettrica e, terminate le formalità di rito, venivano associati presso la Casa Circondariale di Pavia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.