Calcio, il mondo del pallone pavese piange la scomparsa di una delle sue figure più iconiche, quella di Giancarlo Filini
C’era una volta un calcio in bianco e nero, un calcio popolare che regalava grandi sogni e che sapeva valorizzare i suoi atleti, un calcio che ha regalato sogni e che ha fatto crescere figure che poi sono diventate dei veri e propri miti.
Uno di questi era Giancarlo Filini, classe 1938 mancato nella mattina di ieri a 85 anni.
Lui ha scritto pagine di rara bellezza. I suoi primi capitoli sono stati scritti nella Certosina, poi la consacrazione con l’arancione del Bressana, con i colori degli oltrepadani si è conquistato la grande occasione. Il treno che è passato ha fatto una fermata prestigiosa, l’Alessandria.
Con i grigi ha visto nascere il genio di un ragazzino diventato poi un fuoriclasse Gianni Rivera, in quella squadra c’era anche un linguacciuto toscano di Borgo a Buggiano, come Benito, per tutti Veleno, Lorenzi. Con i grigi si mise subito in mostra segnando alla sua seconda gara contro la Juventus (in Coppa Italia).
Nei bianconeri ha avuto la sua vittima preferita trovato il goal, tra campionato e coppa con una discreta facilità. Dopo l’esperienza con i grigi un lungo giro per l’Italia tra Potenza, Sarom Ravenna e Tevere Roma.
Calcio, la storia di Giancarlo Filini tra l’Alessandria, il Pavia e l’epopea con il Casteggio
Calcio, il mondo pavese saluta Giancarlo Filini. La sua storia
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Nel finale di carriera il ritorno a casa, vestendo i colori della squadra della sua città il Pavia. Appesi gli scarpini al chiodo, è iniziata la storia in panchina.
Un’avventura che ha nel Casteggio il suo capitolo più bello, la Coppa Italia vinta alla scala del calcio contro la Sangiuseppese (formazione di Napoli). Quel gruppo diventò qualcosa di unico, ha costruito un’ aurea che non ha subito l’intaccarsi del tempo ed è rimasta nella storia del nostro calcio, una unione che si è protratta nel tempo, un’armonia simile, quasi a quella degli All Blacks, ovvero se uno aveva un problema, anche anni dopo, il gruppo interveniva e il grande regista, architetto e pittore è stato il mister Filini, che ha generato un gruppo storico.
Il viaggio del tecnico si è interrotto a 85 anni ma quello che ha scritto nelle pagine del calcio, è e rimarrà indelebile nelle pagine del nostro calcio. Adesso l’ala destra Filini, potrà di nuovo armare il piede fatato e l’animo irrequieto di Veleno Lorenzi.