Asm Pavia era usata come fondo cassa per i politici pavesi. Per la Procura gli esiti delle indagini hanno consentito di “dimostrare con certezza come nella Provincia” pavese “proliferi un sistema circolare in cui le aziende municipalizzate o gli stessi enti locali subiscono deprivazioni delle proprie risorse a vantaggio di individui attivi nel campo della politica, che utilizzano tali fondi per scopi personali tra cui lo stesso rifinanziamento delle proprie campagne elettorali, così da mantenere le funzioni già occupate e di ribadire lo schema”. Questo passo è contenuto nella richiesta di misura cautelare che è stata riportata dal gip Pasquale Villani nel provvedimento con cui ha disposto i domiciliari per il presidente e il direttore generale dell’Asm di Pavia, Manuel Elleboro e Giuseppe Maria Chirico e per Gianluca Di Bartolo, titolare di Civiling Lab e socio dell’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, che non è indagato, e di Nausica Maria Donato, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di San Genesio e Rup di uno degli appalti ritenuti irregolari.
Cassa per campagna elettorale
I pm pavesi, titolari dell’inchiesta su irregolarità in alcuni appalti e nell’uso di fondi del Pnrr, nel parlare di un “sistema circolare” evidenziano “un diretto coinvolgimento” di Asm – “strumento asservito alle necessità della politica” – e anche dei suoi “funzionari apicali” nella campagna elettorale di Elisabetta Fedegari, candidata non eletta alle ultime regionali sempre per Fratelli d’Italia. L’avvocata 43enne risulta indagata in concorso con i vertici della multiservizi per un presunto peculato di 5.500 euro relativo all’affidamento da parte della municipalizzata di un lavoro “in realtà finalizzato a ricompensare economicamente” un professionista (co-indagato) della “campagna elettorale svolta in favore della Fedegari”.
Cosa che “rendeva ancora più verosimile l’ipotesi investigativa”, condivisa dal giudice Villani, “per la quale le risorse” della municipalizzata “sarebbero stabilmente destinate a subire drenaggi per fini estranei al pubblico interesse”.
Nell’ordinanza, in particolare nei punti in cui si cita la richiesta di arresto alla quale il gip ha aderito, si afferma come Asm sarebbe “uno strumento completamente sottratto al proprio fine ultimo e asservito alle necessità della politica”. E a “emblema di tale asservimento” si citano gli incontri del 13 marzo e 4 aprile scorsi, tra Chirico, Ilaria Nascimbene, consulente del Comune di Cicognola, e Ciocca, nell’ufficio di quest’ultimo. “Costoro interloquiscono con il (…) politico”, che è “parente” del sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi, “circa varie questioni interne ad Asm Pavia, senza che costui abbia alcun ruolo formalizzato rispetto alla municipalizzata”. L’operazione di lunedì ha portato la Gdf a effettuare una serie di perquisizioni e di acquisizioni nell’abito dell’inchiesta in cui sono stati contestati a vario titolo i reati di peculato, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, nella quale, tra gli indagati, risulta esserci anche il sindaco di San Genesio Enrico Tessera.
Revoca del Cda
Nel frattempo (il 28 novembre) si è riunito il Comitato per l’esercizio di Controllo Analogo congiunto che ha a firma del suo presidente, e sindaco di Pavia, ha rilasciato questa dichiarazione: «In data odierna si è riunito il Comitato per l’esercizio del Controllo Analogo congiunto, in prosecuzione della seduta precedente del 16 novembre e alla presenza del Collegio sindacale.
All’unanimità dei propri cinque componenti è stata deliberata la revoca dell’intero Cda a termini di statuto sulla base di quanto emerso dall’audizione del collegio sindacale.
Si terrà a breve la convocazione dell’assemblea dei soci per deliberare la revoca del Cda.
La discussione è stata approfondita e durante il suo corso sono stati assunti i necessari elementi di conoscenza a proposito».