Nella cantina della sua abitazione, a Voghera, nascondeva molta droga: oltre 44 kg di hashish, custoditi in 4 borsoni ben nascosti e suddivisi in panetti di circa 500 grammi l’uno. L’uomo, di nazionalità italiana, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e tradotto al carcere di Torre del Gallo a Pavia a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa della convalida e dell’interrogatorio di garanzia.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pavia, coordinati dal sostituto procuratore Paolo Mazza, l’avevano fermato lunedì scorso, lungo la strada che da Pavia porta a Voghera, per un normale controllo stradale.
Alla richiesta dei militari dei documenti e su cosa trasportasse, l’uomo ha dato evidenti segni di nervosismo che hanno insospettito i finanzieri che hanno così perquisito il mezzo. Sulla sua vettura i militari delle Fiamme Gialle hanno trovato 5 grammi di cocaina, suddivisa in 16 dosi, e 3 panetti di hashish, per complessivi 239 grammi, pronti per essere spacciati, oltre a mille euro in contanti. Il rinvenimento degli stupefacenti sulla vettura ha portato i finanzieri ad un’ulteriore controllo presso l’abitazione dell’uomo, risultato poi nullatenente, a Voghera. Dopo aver passato al setaccio la casa, i militari hanno proseguito con il controllo anche nello scantinato dove, appunto hanno trovato la restante parte della droga.
La brillante operazione della Guardia di Finanza si colloca in un più ampio dispositivo di controllo de territorio de parte di tutte le forze di Polizia, nell’ambito del quale viene garantita un’attenzione particolare ai fenomeni della produzione e commercializzazione di sostanze stupefacenti e psicotrope nella provincia di Pavia a tutela della legalità e al contrasto dei traffici illeciti.
Resta ora da capire che ruolo abbia svolto l’uomo in questa vicenda. In particolare occorrerà chiarire la provenienza di un quantitativo di stupefacente così elevato e soprattutto la destinazione. Il fatto di essere stato fermato sulla strada che conduce a Pavia, induce a pensare che proprio il capoluogo fosse la piazza di spaccio principale e che l’abitazione di Voghera fosse solo la base. Tutti elementi che potrebbero essere chiariti già durante l’interrogatorio di questa mattina.