La Classicissima apre la stagione del pedale. La racconta Emanuele Bombini che l’ha vissuta in diverse vesti. E poi c’è la Freccia dei Vini..
La stagione del ciclismo si appresta a ripartire con una delle gare più gettonate tra le classiche e in particolare dal nostro territorio letteralmente attraversato: stiamo parlando della Milano-Sanremo che il 18 marzo prossimo vivrà la sua 114esima edizione. Per raccontare la gara, molto sentita tra i pavesi, ci siamo fatti aiutare da Emanuele Bombini che l’ha vissuta in prima persona da ciclista prima e da dirigente sportivo poi.
Il deus ex machina della Freccia dei Vini si è raccontato in una lunga intervista tra Milano-Sanremo, E-bike, Gravel e appunto la sua corsa che ha un sogno nel cassetto…
Emanuele Bombini racconta la Classicissima ma c’è anche la Freccia dei Vini…
Bombini: la Classicissima corsa affascinante. Freccia dei vini? Ci sono grandi progetti…
LEGGI ANCHE WWF – impegno con il Comune per la Vernavola. L’evento
LEGGI ANCHE 13 marzo 2023 Giornale il Punto
La stagione ciclistica sta entrando nel vivo e come sempre anche il nostro territorio ne è coinvolto. Tra pochi gironi saremo toccati dal passaggio della Milano – Sanremo. Che idea hai di questo, seppur minimo, cambiamento di percorso?
“Sostanzialmente cambia poco o nulla, se non la sede di partenza che quest’anno è da Abbiategrasso. A livello tecnico non cambia nulla. C’è un po’ di amaro in bocca, perché credo che un po’ tutti vedano meglio una partenza da Milano, per una questione di storicità, ma questo credo possa dipendere dalle problematiche del comune di Milano”
Hai vissuto la classicissima in tre vesti: ciclista, Direttore Sportivo e da appassionato\addetto ai lavori. Cos’aveva di magico questa corsa vista dalla strada e com’è vederla un po’ più da fuori?
“Io l’ho corsa 11 volte ed era un delle corse che più mi piacevano in assoluto. La Milano-Sanremo è una corsa affascinante. Da Direttore Sportivo l’ho vinta due volte – con la Gewiss con Furlan e Colombo. Ndr – e sono state grandissime soddisfazioni. Da appassionato la vado a vedere perché tocca il nostro territorio ed è sempre bello e mi appassiona”
Hai vissuto la vittoria di Saronni nel 1983,che ricordi conservi?
“La Classicissima sembrerebbe la corsa più semplice ma tra le più complicate, a livello tattico. Ricordo la folla che c’era sulle strade era una passerella stupenda, talvolta però pericolosa per noi atleti; poi è una corsa che si snoda sui 300km e non è una passeggiata”
Stacchiamoci dal discorso legato alla Milano-Sanremo. Parlando del territorio pavese: la Freccia dei Vini per te ha sempre un valore speciale. Come state organizzando la stagione 2023?
“Sarà il 17 settembre, partirà da Vigevano ed arriverà a Montalto Pavese. La parte centrale si snoderà in Oltrepò, come storicamente fu. La Freccia è un po’ una piccola Milano-Sanremo, perché una corsa storica che ha 51 anni ed ha sempre grande fascino. Passare da Pavia? L’idea è di coinvolgere Pavia, non è ancora definito totalmente ci sto lavorando in questi giorni, farebbe piacere toccare il capoluogo”
Ci saranno sempre eventi legati al territorio a corollario della corsa?
“Vorrei completare la giornata con qualcosa in più. L’anno scorso ci fu molta approvazione però l’intento è sempre di migliorarla… “
Stanno prendendo sempre più piede le e-bike, adesso la Gravel. In un territorio come l’Oltrepò quanto sarebbe giusto investire anche su questo tipo di turismo?
“A proposito di questo sto seguendo un progetto importante, dedicato all’Oltrepò coinvolgendo le Associazioni di albergatori e ristoratori ed un punto centrale è quello della bicicletta a partire dall’e-bike, perché abbiamo un territorio che si presta ed è un peccato non utilizzarlo al meglio. E’ un modo che va dalla E-bike alla Gravel, che in primis ci permettere di far conoscere a tante persone l’Oltrepò, che secondo me una volta visto viene apprezzato e la gente tornerebbe volentieri; in più è un mezzo ecologico e salutare oltre ad avere una forma educativa. Con la E-bike puoi far avvicinare chiunque al mondo della bicicletta, un modo che senza bici ti perderesti luoghi che altrimenti non raggiungeresti”
Come sono i rapporti con le istituzioni oltrepadane?
“Si è creata una buona squadra di amministratori. Mi ritengo soddisfatto di aver fatto squadra, che sta crescendo, c’è attenzione, siamo sulla buona strada nella crescita dei rapporti con le pubbliche amministrazioni”
In conclusione, ti chiedo: sei stato uno dei ganci trainanti del passaggio del Giro nella nostra provincia, sognare un nuovo arrivo di tappa è utopistico?
“Intanto abbiamo davanti il passaggio del Tour 2024 che passerà da Bosnasco, Stradella, Casteggio, Voghera. Un tentativo che è in atto è quello di coinvolgere un attimo in più la nostra zona in questa tappa che sarà il 1 luglio 2024. C’è la volontà di migliorare la Freccia dei Vini, che è la nostra corsa e diventare la corsa che indentifica la nostra provincia, l’intento è quello di farla diventare per professionisti. Il Giro è sempre appetibile però servono delle tempistiche diverse perché anche loro hanno tante località da accontentare”