È accusata di aver messo a segno 49 colpi ai danni di banche e uffici postali della provincia di Pavia la truffatrice seriale arrestata dai carabinieri. Si tratta di F.C. la 42enne nata a Casorate Primo, finita agli arresti domiciliari ad Agrigento, dove nel frattempo si era trasferita.
L’indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Pavia, è coordinata dalla Procura di Pavia che in un documento ufficiale diramato oggi fornisce alcuni dettagli importanti dell’operazione.
“Nella mattinata di ieri 22 marzo 2023 – si legge nella nota – i carabinieri del Comando provinciale di Pavia hanno chiesto ai colleghi della Stazione di Agrigento di dare seguito all’esecuzione di ordinanza applicativa di misura cautelare personale detentiva emessa dal Gip presso il Tribunale di Pavia”.
Il Giudice, accogliendo le richieste formulate dalla Procura, ha ritenuto che a carico dell’indagata ci fossero gravi indizi di reato per “possesso di documenti di identificazione falsi”.
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“Le attività di indagine sinora compiute dai Carabinieri di Pavia nell’arco di vari mesi, conducono a ritenere che attraverso tale tecnica operativa, unita ad una straordinaria capacità di persuasione e dissimulazione, la 42enne abbia compiuto una innumerevole serie di episodi di truffa ai danni di istituti bancari e sportelli postali”, precisa la nota della Procura.
Così operava la truffatrice
L’inchiesta avrebbe accertato come la truffatrice sia ripetutamente riuscita ad effettuare cospicui prelievi di denaro contante presso varie province della Lombardia, presentandosi allo sportellista di turno, ora di una banca ora di un ufficio postale, come titolare di conti correnti o rapporti di credito. Sempre catturando la fiducia del suo interlocutore facendogli domande personali e precise e simulando una pregressa conoscenza.
“Per rendere l’idea – si legge ancora nella nota – di quale sia stata nel tempo l’assiduità con la quale l’indagata ha replicato la condotta sopra descritta, basti considerare che soltanto presso la Procura della Repubblica di Pavia pendono o sono stati trattati nei suoi confronti 49 procedimenti penali.
Anche per questo motivo, le attività di indagine proseguiranno nel tentativo di censire e riunire tutti gli episodi simili a quelli di cui esiste già traccia presso la Procura di Pavia e ascrivibili all’indagata che ora si trova ai domiciliari presso la propria abitazione.