Ha dell’incredibile l’ultimo scoop riguardante la politica di Vigevano. Secondo delle indiscrezioni vicine alla maggioranza, il prefetto di Pavia Paola Mannella avrebbe comunicato in via non ufficiale l’intenzione di non sciogliere il consiglio comunale ducale. Il motivo è presto che detto: le dimissioni protocollate in originale sarebbero 12 e non 13, la cifra minima per la caduta del governo.
Il prefetto salva il consiglio comunale di Vigevano?
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A rappresentare un rebus senza fine è il documento che porta la firma di Riccardo Capelli. Il consigliere di FDI, proprio nel corso della notte antecedente alla protocollazione, si sarebbe pentito. Optando quindi per una retromarcia. Avrebbe infatti cercato, attraverso una PEC, di comunicare di revocare la propria scelta. La fotocopia restituita dall’ufficio protocolli del comune di Vigevano (che attesta l’esistenza di un originale, smarritosi o forse sottratto nel parapiglia avvenuto nel corso della mattinata di mercoledì. Proprio quando alcuni esponenti della maggioranza hanno cercato di bloccare le procedure) secondo quest’interpretazione non avrebbe dunque nessun valore legale. Non solo sarebbe “salva” l’amministrazione, ma anche tutti i consiglieri dimissionari potrebbero tornare a occupare i loro posti in aula. Certo, in una situazione con ancora tutto in bilico, il condizionale è d’obbligo. La minoranza non rimarrà di certo a guardare. Per l’opposizione le dimissioni sono 13, quindi il consiglio dovrebbe essere considerato decaduto a tutti gli effetti. Nel caso in cui non si dovesse procedere all’effettivo scioglimento dello stesso, le forze di opposizione ricorreranno al Tar e presenteranno denuncia alla Procura. Qualunque possa essere lo scenario, di certo a Vigevano le cose cambieranno. Resta solo da vedere come e quando, ma già nelle prossime ore arriveranno sicuramente novità importanti.