Il Tar della Lombardia ha bocciato l’autorizzazione che la Provincia di Pavia aveva rilasciato riguardo alla realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano nella frazione Campoferro di Voghera. Una sentenza che, quindi, mette la parola fine al progetto. Questa bocciatura è giunta al termine di un’estenuante battaglia nella quale si sono prodigate le forze politiche, il Comitato Tutela Ambiente – “No Biodigestore Campoferro”, formato dai cittadini, e le associazioni. Il ricorso presentato dal Comune di Voghera è stato accolto. In seguito alla sentenza del Tar, il sindaco Paola Garlaschelli ha organizzato nella mattinata di sabato scorso un momento pubblico a Palazzo Gounela per illustrare la situazione. Presenti, oltre al primo cittadino, il vicesindaco Simona Virgilio, il presidente del Consiglio comunale, Daniele Salerno, gli assessori Aurelio Torriani e Maria Cristina Malvicini, il presidente del Comitato Marco Simionato e la dottoressa De Blasi, consulente del Comitato.
“Sono estremamente felice per la nostra città”, ha detto il sindaco Paola Garlaschelli commentando la sentenza del Tar. “Ho creduto sin dall’inizio di dovere lottare proponendo ricorso contro un’autorizzazione assurda, che ignorava la situazione reale. Non è stato facile, nessuno attorno a noi credeva potessimo vincere. Nonostante tre precedenti contrari, del tutto simili per caratteristiche e tipologie, il Tar ha invece riconosciuto la fondatezza del nostro ricorso senza nemmeno ordinare una perizia tecnica. La motivazione della sentenza menziona espressamente l’analisi tecnica che il Comune ha svolto e depositato in sede di istruttoria e ciò conferma l’attenzione della nostra amministrazione in tutta la fase procedimentale. L’analisi approfondita da noi prodotta, unitamente all’ottimo lavoro dell’avvocato – ha ribadito il sindaco – ha convinto il giudice della bontà delle nostre richieste”.
La decisione del Tar è stata commentata anche dall’assessore all’Urbanistica William Tura, che ha seguito da vicino l’iter fino alla presentazione del ricorso. “Personalmente ho seguito la conferenza dei servizi che ha portato all’autorizzazione, sostenendo, mediante il supporto dei nostri uffici, le criticità poste alla base del ricorso, accolto dal Tar Lombardia con la pronuncia di annullamento. La sentenza è la conferma della fondatezza di quanto contestato da Comune, Comitato e Associazioni che, fermo la bontà del progetto, non ritenevano la localizzazione idonea al suo sviluppo”.
Grande soddisfazione anche da parte del Comitato Tutela Ambiente – “No Biodigestore Campoferro”, presieduto da Marco Simionato, che nel corso del tempo ha marciato dritto dalla propria parte, raccogliendo firme su firme di contrarietà al progetto che non andava a coinvolgere solo i residenti di Campoferro, Strada Braide e l’opera Don Guanella, ma anche la vicina zona artigianale, la multinazionale Cameron e tutta Voghera. È la vittoria di chi, dal momento della sua fondazione, avvenuta il 28 Settembre 2020, ci ha sempre creduto, per il bene del proprio territorio. “Il Tar ci ha dato ragione – scrivono i componenti del Comitato sulla pagina social – a volte si può, a volte si deve: lo si deve fare per tutti e si può sperare fino alla fine. Solo in questo clima di forza reciproca si possono ottenere dei risultati, anche quelli che proprio reputi impossibili. Oggi possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. Certo, dobbiamo ringraziare molti attori che nel lungo iter contro questa insensata autorizzazione ci hanno aiutato e supportato. Di sicuro in primis il Comune di Voghera, rappresentato da Paola Garlaschelli, che fin dalle prime battute ci ha ascoltato e ha portato avanti quelle osservazioni che alla fine si sono rilevate fondamentali per questo successo (ci teniamo a sottolineare l’ottima scelta per l’affidamento del ricorso). Ricordiamoci sempre di una cosa: se vedi l’evoluzione di una ingiustizia e hai elementi comprovanti la stessa, non fermarti, porta avanti la tua battaglia. Sempre”.