Sono 431 i profughi ucraini giunti in provincia di Pavia dall’inizio della guerra. A fornire la cifra è stata il prefetto Paola Mannella, che ha anche illustrato i servizi sanitari attivati per chi è fuggito dal conflitto. “Dei 431 profughi arrivati sul nostro territorio dall’Ucraina, solo 19 sono poi ripartiti verso altre destinazioni. Gli altri sono rimasti da noi: 383 accolti in famiglie e i rimanenti nei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria. Per 61 cittadini ucraini che al momento si trovano in nuclei familiari, c’è la necessità di trovare al più presto un’altra sistemazione”.
Proprio partendo da questa considerazione, sarebbe importante poter allestire in tempi brevi altri Cas sul territorio provinciale: attualmente ne sono in funzione 30, con 23 centri collettivi e sette unità abitative. Ad oggi sono 13 i minori ricoverati al Policlinico San Matteo (compresi i sei piccoli pazienti oncologici giunti dall’ospedale di Kiev in Ucraina grazie al corridoio umanitario organizzato dalla Fondazione Soleterre con il sostegno di Regione Lombardia).
“Con il trend attuale di arrivi e considerando anche i nuovi corridoi umanitari che verranno aperti in Ucraina – ha aggiunto il prefetto – è presumibile che si superino i mille profughi attesi in provincia di Pavia, come avevamo preventivato all’inizio del conflitto”. Oltre all’accoglienza, il problema è anche di carattere sanitario. È stato allestito un primo hub collocato a Valle Lomellina (Pavia) presso la centrale della Croce Rossa, dove effettuare i tamponi e le prime visite mediche. Attualmente ospita 21 cittadini ucraini. Dovrebbe esserne attivato presto un altro a Mortara.
Sono 2,3 milioni le persone scappate dall’Ucraina
Da quanto è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina sono oltre 2,3 milioni le persone fuggite dai bombardamenti verso i paesi confinanti. Lo riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) delle Nazioni Unite sul proprio profilo Twitter. Tra questi, 112 mila sono di paesi terzi, precisa l’Oim, ricordando che queste persone “hanno bisogno di supporto umanitario vitale e protezione”.
“Dopo l’orrendo attacco all’ospedale di Mariupol, dove un bambino è morto, la situazione dei 6,5 milioni di minori rimasti nel paese è al limite”. A dare l’allarme è stata Save the children, che calcola in “oltre 1 milione” i bambini fuggiti nei Paesi limitrofi.” Altri 6,5 milioni sono ancora nelle città ucraine, cercando riparo in rifugi sotterranei, accompagnati costantemente dalla paura e rischiando ogni istante la propria vita. Mentre i bombardamenti continuano a intensificarsi, cibo, acqua pulita e medicine nel paese scarseggiano e potrebbero essere presto inaccessibili per molti bambini e le loro famiglie”, sostiene i portavoce dell’organizzazione umanitaria.