Dopo anni di fermo, l’auditorium di San Martino Siccomario è passato nelle mani del Comune che ha infatti deciso di riscattare la proprietà della struttura. “Abbiamo dovuto attendere fino al 2021, quando è andata in porto l’asta per la struttura di proprietà della ING Bank. Il riscatto della struttura è costato all’amministrazione 764mila euro, dei quali 575mila euro sono il frutto dalla vendita del terreno della vecchia scuola media e 190mila euro presi dall’avanzo d’esercizio. L’auditorium si farà e il progetto non resta più solo un’idea”, ha detto il sindaco, Alessandro Zocca, che ha poi proseguito: “Ora siamo nella fase di progettazione esecutiva con operazioni di completamento e riqualifica dell’Auditorium, condizione necessaria per potersi candidare ai bandi. Stiamo parlando sostanzialmente di un intervento di restauro ed efficientamento energetico che dovrà rispondere a criteri di accessibilità, sostenibilità, rigenerazione urbana e nuove forme di fruizione. Il progetto permette di riqualificare un’area urbana centrale ma dismessa, su un’area già completamente urbanizzata, senza consumo di suolo e adotta soluzioni green, dalla scelta dei materiali alle caratteristiche di prestazione energetica dell’edificio”.
A quali bandi si riferisce?
“Il 12 gennaio scorso abbiamo presentato il progetto al Bando regionale per la valorizzazione del patrimonio pubblico a fini culturali di Regione Lombardia. L’importo complessivo del progetto è di 1 milione e mezzo di euro, di cui oltre 840mila euro per i lavori, 64mila euro per la messa in sicurezza e quasi 340mila euro per la fornitura di arredi, illuminazione e attrezzature per l’accessibilità. La Regione metterà sul piatto un milione di euro, mentre il comune contribuirà con 500mila euro di risorse proprie. Nel caso questa opportunità non dovesse verificarsi, si procederà con altre linee di finanziamento regionali o statali”.
Se tutto dovesse filare liscio, quando pensa che i cittadini possano vedere qualcosa di concreto?
“Contiamo di completare l’opera entro l’estate 2023, una volta ottenuti appunto i fondi necessari. In ultima fase, ci occuperemo di individuare uno o più gestori qualificati per avviare la programmazione culturale, che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe iniziare nell’autunno del 2023. Ma questo si potrà verificare solo in un secondo momento.”
Che rilevanza potrà avere per il territorio il progetto?
“Credo sia di rilevanza enorme. Si tratta di uno spazio per ascoltare e per fare musica, ma anche di un luogo dove potersi incontrare. La sua posizione centrale ne fa un motore di vita che disegna nuovi ambiti di socialità inclusiva, creando una sorta di piazza oggi peraltro del tutto assente sul territorio di San Martino. L’impatto del progetto sull’ambiente culturale esistente si muove nel senso della creazione di un’offerta originale che punta ad un target ampio, che va dall’infanzia alla terza età. Al fine poi di garantire il più ampio accesso possibile e l’effettivo sfruttamento del nuovo spazio da parte dei diversi target identificati, il Comune ha già avviato un percorso di condivisione con l’ANMIL (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro ) per quanto riguarda la declinazione di soluzioni innovative per la disabilità e con Ghislieri Musica per il rilevamento delle specifiche tecniche”.
Quali attività si svolgeranno presso l’Auditorium di San Martino?
“Abbiamo pensato ad un impiego polivalente degli spazi. La sala sarà suddivisa in tre aree, ciascuna dedicata ad una particolare funzione: da sala prove per musicisti e coreuti a palcoscenico per concerti, passando per i servizi di formazione, ma non solo. Vogliamo che questo spazio possa diventare un prolungamento della piazza pubblica, una sala di registrazione di ultima generazione e un’aula polifunzionale per diverse esigenze culturali. Potrà divenire uno spazio attrezzato per le prove di ensemble, a servizio del vicino Conservatorio Vittadini. Verrà sfruttato anche per scopo formativo, ospitando master, corsi e attività didattiche. E ancora, mostre, convention e altri eventi, sempre in totale assenza di barriere architettoniche. Il territorio provinciale, così come quello regionale, è sostanzialmente privo di spazi nativi a servizio della musica. Il nuovo Auditorium musicale, dunque, intende ospitare tutte quelle attività culturali e musicali che oggi difficilmente trovano una casa entro realtà già esistenti”.