Sono trascorsi due anni dalla sua elezione. Un periodo di tempo che per un lungo tratto è stato attraversato dall’emergenza sanitaria. Stiamo Parlando con Giovanni Palli, sindaco di Varzi e presidente della Comunità Montana.
Che periodo è stato per lei?
“È stato un periodo difficile per i sindaci di tutta Italia impegnati a combattere la pandemia da Covid-19. Tutti ci siamo rimboccati le maniche e siamo riusciti a gestire una situazione difficilissima dimostrando forza e coraggio nel prendere decisioni complicate. Le difficoltà hanno tirato fuori il meglio dalla nostra comunità, dai volontari della SOV, dai medici e dalla protezione civile di Nivione che voglio ringraziare per l’incessante lavoro di supporto alla cittadinanza in tutte le fasi della pandemia e oggi nella gestione del centro vaccinale di Varzi che sta avendo risultati straordinari. Il ricordo dei concittadini che sono mancati ed il dolore delle loro famiglie me li ricorderò per tutta la vita”.
Quanto è riuscito a realizzare del suo programma politico e su cosa si concentrerà nei prossimi anni?
“Abbiamo già realizzato gran parte del programma elettorale in poco tempo pur essendo stati frenati dalla pandemia da Covid-19. Dalla Cittadella dello Sport alla nuova viabilità in piazza della fiera, sono stati tutti molto apprezzati dalla popolazione. Abbiamo intrapreso una strada virtuosa con la realizzazione di due impianti fotovoltaici installati sul tetto della scuola materna e della caserma dei vigili del fuoco e abbiamo completato l’impianto di riscaldamento della parte sportiva della casa dei servizi “G.Azzaretti” che insieme ai prossimi lavori di impermeabilizzazione della terrazza permetterà finalmente di utilizzare la struttura nel periodo invernale.
Abbiamo realizzato interventi importanti nei cimiteri di San Martino e Nivione e sulle strade comunali come a Castellaro e Cella. Su tutti credo però che il successo più importante sia stato quello di riuscire a far finanziare da Regione Lombardia l’intero intervento di salvaguardia della frazione Sagliano per una cifra complessiva di 1.450.000 euro”.
Soffermiamoci sulla Cittadella dello Sport. A che punto è il progetto?
“Con la recente inaugurazione della nuova piscina comunale un altro pezzo del puzzle è stato aggiunto verso la realizzazione della “Cittadella dello Sport” su cui abbiamo fortemente puntato per rilanciare l’indotto del paese e per riqualificare un’area di circa 24mila m2. La piscina rinnovata, grazie alle risorse del Piano Fontana di Regione Lombardia, si aggiunge al campo da calcio dell’Asd Varzi FBC, al campo da calcetto appena inaugurato e riqualificato con l’avanzo di amministrazione, al campo di pallacanestro realizzato ad ottobre 2019, ai campi da tennis riqualificati la scorsa estate con l’installazione dell’impianto di illuminazione che mancava da 15 anni e che ha riportato le grandi serate varzesi del tennis, all’area calistenichs. A giorni inizieranno i lavori per la realizzazione anche di un campetto da padel illuminato, finanziato con l’avanzo di amministrazione. Per l’estate abbiamo già in programma la coppa Italia di tennis ed un torneo di calcio a 5 che occuperà molte serate nel mese di luglio. Direi che siamo a buon punto per la totale realizzazione del progetto”.
La pandemia ha attivato un nuovo flusso turistico. Parliamo di un turismo di prossimità e lento, molto più attento agli aspetti ambientali e naturalistici. Sotto questo profilo pensa che Varzi possa rafforzare la sua vocazione turistica?
“L’emergenza ha mutato, in modo repentino sebbene necessario, l’interlocuzione tra borghi e centri urbani. Sulla base di questo cambiamento è esplosa la voglia di riscoprire luoghi, storie, tradizioni e paesaggi che, da qualche anno, stava crescendo ed è definitivamente esplosa la scorsa estate. In Alto Oltrepò Pavese, puntiamo in modo deciso sulla riscoperta del territorio e delle comunità con il bagaglio di conoscenze tradizionali (dal Salame di Varzi DOP all’artigianato locale, alle tradizioni musicali dell’area montana). Stiamo ridando luce ai tesori medievali presenti sul nostro territorio per riscoprire lì, grazie ad un museo esperienziale che permetterà di muoverci lungo una linea del tempo, la storia dell’Appennino Lombardo tra celti e liguri passando per la ricca storia medievale arrivando ai giorni nostri. Riscoprire il territorio vuol dire mettersi in cammino e in quest’ultimo anno, grazie all’app “I Sentieri dell’Oltrepò” e la programmazione di interventi sulla rete escursionistica, sono stati più di 5mila le persone che hanno “scoperto” il nostro territorio e si sono messi in cammino. In questo senso vogliamo continuare a lavorare per far sì che, davvero, da Milano si possa raggiungere il mare passando da Greenway e Via del Sale grazie ad una rete di servizi ed offerte dedicate. Fare turismo, almeno sul nostro territorio, vuol dire anche essere comunità ospitale ed accompagnare il turista a 360 gradi che a sua volta entrerà nella comunità diventandone ambasciatore o, in taluni casi, abitante dell’Oltrepò Pavese”.
Come gran parte d’Itala presto anche la Lombardia e quindi la Provincia di Pavia entreranno in zona bianca. Ha già pensato all’estate varzese, c’è già un palinsensto delle attività?
“Rimane sempre l’attenzione e la prudenza per prevenire possibili focolai. Certamente la campagna vaccinale che in Lombardia sta andando molto bene abbasserà il rischio di contagi ma non bisogna abbassare la guardia.In quest’ottica stiamo impostando la stagione estiva che non vedrà i grandi eventi della tradizione varzese, tra i quali la Festa Medievale che contiamo di riprendere nel 2022, ma alcuni eventi diffusi nel nostro borgo per evitare pericolosi assembramenti”.
Con le ultime due sconfitte consecutive, l’F.b.c. Varzi ha dilapidato il tesoretto di punti che le avrebbe permesso di fare il salto di categoria. Ora la classifica è decisamente complicata. Al di là degli aspetti tecnici e strettamente calcistici, quanto può contare per una cittadina come Varzi avere la propria squadra di calcio in Serie D?
“Il Varzi calcio quest’anno sta disputando una stagione strepitosa che sarà ricordata negli anni a venire al di là di un eventuale promozione in serie D. Per i varzesi è sicuramente motivo di orgoglio sapere che attualmente la nostra squadra è la più forte della provincia di Pavia davanti anche a squadre più blasonate come il Pavia e la Vogherese.
L’unico rammarico è aver disputato un campionato di alto livello come l’eccellenza praticamente a porte chiuse, una beffa per l’indotto che avrebbe potuto beneficiare del seguito dei tifosi delle squadre ospiti. Sicuramente disputare il campionato di serie D sarebbe un’ulteriore ritorno d’immagine non solo per Varzi ma per l’intero Oltrepò Montano”.