La diciottesima tappa del Giro d’Italia 2021, Rovereto-Stradella, con i suoi 231 km è la frazione più lunga della competizione. Ben sette le province toccate: da quella di Trento, sulla strada che costeggia l’Adige, a quella di Verona con un breve tratto sul lago di Garda tra Lazise e Peschiera sulla SR 249. Un solo passaggio in Provincia di Brescia a Pozzolengo e poi giù dritti tra le province di Mantova e Cremona, fino a raggiungere Piacenza e quindi Castel San Giovanni, praticamente al confine tra Emilia Romagna e Lombardia.
È proprio qui che la tappa si incunea in pieno territorio oltrepadano, entrando da Zenevredo e giungendo a Stradella dopo aver compiuto una vera e propria sacca (si veda il tracciato nel grafico sotto) toccando nell’ordine Montù Beccaria, Montescano, Castana, Cigognola, Broni e Canneto Pavese. E proprio in Oltrepò, dopo circa 200 chilometri tutti pianeggianti con strade larghe e rettilinei lunghissimi, durante i quali i corridori non dovranno affrontare alcuna asperità altimetrica, ma limitarsi a fare attenzione nei passaggi cittadini, ci saranno tre strappi adatti agli scattisti e ai corridori da classiche del Nord.
La corsa quindi, a meno che il plotone non lasci ampio spazio ai fuggitivi, si deciderà negli ultimi 30 km con una serie di sali e scendi che potrebbero fare da trampolino di lancio a chi avrà nelle gambe la giusta energia per provarci.
Nel finale, lo strappetto di Canneto Pavese, con lo scollinamento previsto a sei km dal termine, potrebbe risultare determinante. Diversamente la tappa si deciderà in volata, pane per i velocisti che qui avrebbero l’ultima occasione per imporsi nel giro di quest’anno. Molto dipenderà da come i velocisti supereranno gli strappetti posizionati proprio nell’ultimo tratto. Da segnalare il che il Gran premio della montagna è fissato a Castana.
La corsa rosa proseguirà quindi il 28 maggio con la tappa successiva, la diciannovesima, da Abbiategrasso ad Alpe di Mera in Valsesia, una frazione di montagna con salite intervallate da lunghi tratti in falsopiano fino ai piedi del Mottarone. La strada si restringe e presenta le pendenze maggiori dopo Armeno con il primo strappo che non sarà sul Mottarone come inizialmente previsto. Per rispetto delle vittime della sciagura sul Mottarone, i ciclisti devieranno verso il lago Maggiore e passeranno da Stresa e Baveno, poi Omegna. L’ascesa prima dell’arrivo in salita sarà quella che conduce al passo della Colma (928 metri) per raggiungere infine il traguardo di tappa all’Alpe di Mera a 1.531 metri.