Si chiama Cecilia ed è stata la prima bimba a vedere la luce a Stradella da quando ha riaperto il reparto di Ostetricia e Ginecologia del punto nascite cittadino. Un grande evento in assoluto che in questo caso però sancisce anche il ritorno alla normalità – e si spera per sempre – dell’ospedale stradellino. Già perché da un anno in quella sala parto non si udivano più i vagiti delle nuove vite che, tra tante difficoltà, ma anche tante speranze, si affacciavano per la prima volta al mondo. Attorno a quel luogo altre speranze, altre difficoltà di chi stava combattendo contro il nemico che ha messo letteralmente in ginocchio il mondo intero: il Covid.
Già perché come è accaduto in tutti i presidi ospedalieri della Asst di Pavia e di molte altre zone della Penisola, si è preferito nel marzo del 2020 accorpare temporaneamente il punto nascite a quello di Voghera per fare spazio ai malti di Coronavirus che tra la seconda e la terza ondata hanno invaso le strutture ospedaliere del pavese. Solo nello scorso mese di marzo, l’assetto dell’Ospedale unificato di Broni-Stradella ha subito delle progressive variazioni, calibrate sulla disponibilità di organico medico ed infermieristico, con l’attivazione di 25 posti letto dedicati a pazienti Covid positivi.
Sulla sua chiusura prolungata si sono profusi fiumi d’inchiostro (digitale e non), repliche e controrepliche tra l’opposizione stradellina e l’attuale Giunta Cantù. Ecco, l’arrivo di Cecilia sembra aver messo proprio su quelle polemiche una pietra, chiudendo un pessimo capitolo delle relazioni politiche locali.
È lo stesso sindaco di Stradella, Alessandro Cantù, a dare la notizia della riapertura comunicata dalla ASST di Pavia: “Sono molto soddisfatto del riattivarsi di questo importante servizio sanitario. In generale il nostro ospedale costituisce un presidio strategico per l’Oltrepò Pavese (orientale, ndr). Durante questo lungo anno di emergenza sanitaria, il nostro ospedale ha avuto una riconversione per ospitare reparti Covid, con apprezzabile risultato, tanto da meritarsi la Civica benemerenza cittadina, consegnata il 5 settembre scorso. In questi ultimi mesi avevo personalmente scritto all’Assessore alla Sanità Letizia Moratti per sensibilizzare sull’importanza di una riprogrammazione della riapertura dei diversi reparti e in particolare del punto nascita in modo da assicurare ai cittadini tutti i servizi sanitari”, ha detto Cantù che prosegue: “Ho avuto un lungo colloquio con la Vicepresidente e assessore al welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti e con tutto il suo staff. Ho voluto ringraziarla per l’impegno che ha mantenuto di riaprire il punto nascite dell’ospedale di Stradella, nonostante le difficoltà contingenti. L’Assessore regionale conosceva ogni dettaglio sulla nostra campagna di vaccinazione, ma ho ribadito la disponibilità di Stradella, Broni e Casteggio per partecipare alla campagna massiva di vaccinazione qualora ci fossero vaccini in numero adeguato per colmare il vuoto attuale di centri vaccinali nell’Oltrepò Orientale”.
La dotazione del reparto sarà di 10 posti letto con le relative culle, incrementabili a 14 a fronte della domanda espressa. La presenza della guardia h24 del medico anestesista e del rianimatore garantirà l’esecuzione di eventuali urgenze di chirurgia generale, ortopedia e di ostetricia e ginecologia oltre che per le emergenze rianimatorie.