Il Piano vaccini anti-Covid-19 è pronto. Prima di Capodanno ci saranno le prime batterie limitate di vaccinazioni mentre a gennaio inizierà la vaccinazione di massa vera e propria. Per cominciare oltre 1,9 milioni di dosi saranno consegnate dalla Pfizer, dopo l’autorizzazione dell’Agenzia del farmaco europea (Ema) e poi di quella italiana, l’Aifa, attese nei prossimi giorni. Il piano di vaccinazioni presentato dal commissario Domenico Arcuri è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e a queste ultime sono stati assegnati i primi lotti di dosi: in testa c’è la Lombardia che avrà la dotazione maggiore di siero (quasi 305 mila fiale) non solo perché è l’epicentro della pandemia in Italia ma anche perché è la regione più popolosa.
Sul piano di vaccino anti-Covid “stiamo lavorando in maniera molto sinergica con la struttura commissariale. Abbiamo individuato i 65 siti di stoccaggio che ci erano stati chiesti”, ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. “Tutte le province tranne Lodi hanno oggi un frigorifero in grado di stoccare a meno 70 gradi e li stiamo acquistando. Sarà la Pfizer che consegnerà direttamente a tutti i 65 punti le dosi che possono rimanere sei mesi dentro questo contenitori”, ha detto Gallera. Le prime categorie ad essere vaccinate “per ora definite dal Ministero sono i sanitari degli ospedali pubblici e privati accreditati più gli operatori e gli ospiti delle Rsa. Sono 308 mila quello da noi individuati”, mentre “le seconde categorie saranno gli operatori dei servizi pubblici essenziali”, ha detto l’assessore.
Per quanto riguarda la provincia di Pavia, Asst conferma la presenza di un frigorifero speciale al San Matteo capace di mantenere alla giusta temperatura il vaccino di Pfizer. Ma sempre la struttura guidata da Michele Brait fa sapere che fino a venerdì scorso dal ministero non era giunta nessuna indicazione ufficiale sul piano per la somministrazione del vaccino anti-Covid.
Certo, dicono alla Asst, l’idea è quella di individuare altri due hub sul territorio in modo da non congestionare quello centrale di Pavia, verosimilmente nei due centri abitati più popolosi, Vigevano e Voghera, che andrebbero a coprire le altre due aree territoriali oltre a quella in prossimità del capoluogo, ovvero la Lomellina e l’Oltrepò Pavese. Complessivamente la prima tornata di vaccini dovrebbe riguardare circa 20mila persone. Ma al momento i due ospedali non dispongono degli speciali frigoriferi capaci di abbattere la temperatura esterna ad oltre -70°, frigoriferi che dovrebbero essere acquistati o noleggiati direttamente da Regione Lombardia. Circa le squadre necessarie per organizzare la somministrazione, Asst Pavia non ha dato informazioni specifiche.