Lo scorso giovedì 10 dicembre è stato istituito il Tavolo di Coordinamento Scuola – Trasporti a cui hanno partecipato il Presidente della Provincia Vittorio Poma, i rappresentanti dei Comuni di Pavia, Voghera, Vigevano, dell’Assessore Regionale alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibili, del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti di Pavia, di Autoguidovie S.p.A, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale e di Trenord. L’obiettivo è quello di consentire la ripresa in sicurezza delle attività didattiche in presenza degli studenti degli Istituti secondari di secondo grado dal sette gennaio.
Ne abbiamo parlato con il Prefetto di Pavia, Rosalba Scialla, che presiede il tavolo. “Il nostro compito è quello di raccogliere tutti i dati in ambito provinciale al fine di organizzare un servizio che eviti rischi di assembramento e la diffusione del contagio. Dobbiamo concentrarci anche sui numeri delle corse messe a disposizione dai trasporti locali pubblici, da questo potremo capire se occorre modificare gli orari di ingresso e di uscita degli alunni. Nonostante le cinque riunioni (al momento dell’intervista, ndr), siamo ancora in una fase non definita: stiamo attendendo l’esito di una riunione importante che determinerà il numero della didattica in presenza, che attualmente è del 75%, ma potrebbe anche variare”.
È, dunque, un obiettivo raggiungibile nei tempi indicati?
“Dobbiamo farlo assolutamente, verrà anche redatto un documento operativo che definirà gli obiettivi programmatici sulla base della situazione che si verrà a creare il sette di gennaio. Il territorio si dividerà in aree urbane e extra-urbane considerando tutti i collegamenti, compresi quelli ferroviari, per differenziare gli orari delle scuole in entrata e in uscita – che dovrebbero consistere in due fasce orarie distanziate tra loro di almeno novanta minuti –. Valuteremo, poi, se rimodulare la linea o inserire servizi aggiuntivi: è tutto in itinere, dobbiamo rendere il miglior servizio pubblico possibile. La Provincia ha anche proposto un’app per la prenotazione del posto sul mezzo di trasporto, ma ci potrebbero essere vari problemi sotto questo punto di vista. Non è semplice, Pavia ha un numero elevato di comuni e l’osservazione deve essere maggiore”.
Un’altra idea può essere quella di rivolgersi a un tipo di trasporto privato?
“Sì, anche questo verrà preso in considerazione. Abbiamo coinvolto anche l’NCC, ma prima dobbiamo capire la pianificazione dei servizi. Siamo ancora nella fase della raccolta dati, non è ancora arrivata la fase di programmazione vera e propria.
All’interno dei bus sarà importante il tracciamento dei ragazzi.
“Assolutamente, ci saranno controlli da parte delle forze dell’ordine per monitorare il personale di servizio. Cercheremo di partire nel migliore dei modi assicurando la sicurezza sanitaria e personale. Ci siamo anche accordati con Trenord per potenziare il servizio in alcune fasce orarie – 17.30 e 18.30 –. Non è semplice, spero di ottenere un risultato”.
di Mattia Zamboni