L’8 dicembre è stato lanciato in Italia il cashback, l’iniziativa d’esordio del cosiddetto piano Italia Cashless, le misure volute dal governo per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici, abbattere l’utilizzo del contante e frenare l’evasione fiscale. L’iniziativa sembra aver ottenuto un ottimo riscontro di numeri. Forse anche troppo, vista la “tirata d’orecchi” fatta da Yves Mersch, della Bce al Ministro Gualteri, definendo l’iniziativa “una misura sproporzionata”. Dopo il cashback dal 2 gennaio 2021 dovrebbe entrare in vigore la seconda iniziativa del Governo, quella della lotteria degli scontrini. Per fare chiarezza sulla questione abbiamo sentito Gian Pietro Guatelli direttore di Confcommercio Pavia.
Cashback e lotteria degli scontrini: com’è ad oggi la situazione?
“Per quanto riguarda il cashback al commerciante competono pochi adempimenti, è il consumatore che deve scaricare l’app per attivarlo. L’app ha avuto qualche problema iniziale immaginabile, ma poi tutto è filato liscio. Faccio invece fatica a capire il senso dell’iniziativa lanciata a ridosso delle festività natalizie con i negozi, i bar e i ristoranti chiusi. Da una parte si incentivano gli acquisti, dall’altra si abbassano le serrande. Per quanto riguarda la lotteria degli scontrini dovrebbe partire dal primo di gennaio 2021, nonostante Confcommercio abbia chiesto un’ulteriore proroga perché la maggior parte dei commercianti non è pronta”.
A cosa è dovuto il ritardo?
“È semplice: non hanno ancora adeguato i registratori di cassa con il sistema che fa girare la lotteria degli scontrini che si basa sull’invio telematico dei corrispettivi che, al momento dell’introduzione, non prevedeva questa funzione aggiuntiva. Le casse devono quindi essere riprogrammate con l’aggiunta di funzioni specifiche”.
Immaginiamo che abbia un costo, giusto?
Assolutamente sì e aggiungo che l’operazione non è indolore per il commerciante che dovrà sborsare tra i 200 e i 300 euro, costi non agevolmente sopportabili soprattutto di questi tempi.
Come mai i produttori dei registratori di cassa non hanno adeguato per tempo i registratori?
Non nascondo che alcune delle case produttrici e distributrici dei registratori di cassa se ne siano approfittate. Alcuni dei nostri associati hanno acquistato un apparecchio nuovo quest’anno sprovvisto dell’aggiornamento, quando la questione della lotteria degli scontrini era nota da quasi due anni. Nonostante abbiano comprato il registratore sette o otto mesi fa devono comunque procedere con l’aggiornamento che, come detto, è un costo aggiuntivo.
Un comportamento non certo etico da parte dei distributori. Non solo, trovo inammissibile che il Governo non abbia tenuto in debita considerazione questi aspetti. O ci lascia la facoltà di aderire o meno all’iniziativa, oppure se viene imposta come obbligatoria riconosca un credito all’imposta con cui dimostrare attenzione alla categoria”.
Non era il momento per lanciare iniziative di questo genere, lei che ne pensa?
Sarò esplicito. Iniziare la lotteria degli scontrini in un momento come questo suona come una presa in giro. Siamo tutti in emergenza e abbiamo altro a cui pensare. Sarebbe stato più logico far passare questo tremendo periodo per riparlarne tra giugno e luglio senza problemi. Si tenga conto che l’iniziativa era già stata posticipata dallo scorso luglio a gennaio pensando di poter “respirare” un’altra aria. Così non è stato. Esattamente come è stato prorogato lo stato di emergenza fino a 31 di gennaio c’era da immaginarsi che anche le aziende fossero in stato di emergenza”.
Mancano pochi giorni al 2021, ritiene che qualcosa si sblocchi?
Dal nostro osservatorio le dico che le percentuali non sono quelle pubblicate dai giornali. Molti commercianti non sono a posto tanto che ad oggi un buon 65% delle imprese non è in regola e non lo potrà essere per il primo di gennaio. Se lo scordino, anche perché tra periodi rossi e arancioni si è costretti a stare a casa arrivando senza batter ciglio al 7 di gennaio
Quindi cosa accadrà?
Penso che il 2 di gennaio, chi sarà in grado di gestire la lotteria degli scontrini lo potrà fare tranquillamente e chi non si è adeguato non lo farà. Ce ne faremo tutti una ragione. Consapevoli del fatto che, come sempre, ci saranno i pignoli pronti a fare esposti o querele trasformando un fatto da nulla in un caso nazionale.
Che anno sarà il 2021?
Non lo vedo bene per niente, siamo molto preoccupati perché molte aziende chiuderanno: stimiamo che un’azienda su tre non riuscirà a proseguire con le attività, il che significa che per ogni chiusura ci saranno 4 addetti in mezzo alla strada. Posti che si perdono, al pari dei dipendenti delle grandi aziende che, non appena possibile, licenzieranno molti dipendenti.