In questo momento storico la parola solidarietà può avere un significato in più. Molte persone, che prima erano bisognose di aiuto, ora sono maggiormente in difficoltà (soprattutto per via della grave crisi economica che ha colpito molti nuclei familiari). Per conoscere la situazione sul territorio pavese abbiamo deciso di rivolgerci al Convento dei Frati Minori di Canepanova che, tramite una nota collettiva, ci ha fatto sapere che la solidarietà prosegue ottimamente, soprattutto visto il periodo natalizio: “Data la stagione molto fredda, stiamo offrendo la colazione ai senza fissa dimora e facciamo fare una bella doccia calda a chi è particolarmente bisognoso. Osserviamo periodicamente moltissima gente fare beneficenza, possiamo dire che a Pavia non ci manca niente: ogni giorno ci donano del cibo ma, la cosa più bella, è che ci chiedono quali sono le nostre necessità, è una cosa utile, perché altrimenti rischiamo di avere abbondanza di un prodotto ma carenza di un altro. Dobbiamo dire che non mancano neppure le offerte economiche, con il Rotary Club, il Lions Club e altre associazioni storiche che ci aiutano. Le esigenze ormai sono cambiate, i pavesi da questo punto di vista sono ottimi perché ascoltano ciò di cui abbiamo bisogno a donano di conseguenza (ad esempio ad alcuni chiediamo bagnoschiuma, lamette per la barba, candeggina, detersivo, guanti). Questo prima non succedeva, è una novità, si percepisce fiducia nei nostri confronti; la sensazione è che sia la mensa di tutta la città, non solo dei Frati di Canepanova”.
È aumentato il numero di persone che si rivolge a voi?
“Quello oscilla sempre tra ottanta e centoventi a seconda di vari fattori. La mensa è piccola, diamo i sacchetti a chi sappiamo avere un tetto sopra la testa e ospitiamo chi invece è senza fissa dimora; per rispettare le regole di distanziamento abbiamo calcolato che possono entrare fino a venti individui all’interno della mensa – compresi i volontari, che ruotano a turno sempre nell’osservanza delle norme –. Tutto il servizio è gestito nella più totale tranquillità e normalità, non ci sono mai stati particolari disagi”.
Dopo la parentesi di questa estate siete tornati e cucinare voi stessi i pasti. È ancora così?
“Assolutamente, il gruppo volontari continua – anche se, purtroppo, è stato dimezzato per questioni di sicurezza a causa del Covid – e cerchiamo di evitare il contagio il più possibile. A Natale e Santo Stefano siamo chiusi, ma sappiamo che i poveri e i volontari hanno stretto amicizia e si aiutano a vicenda: c’è chi ospita qualcuno e chi si fa compagnia come può. Don Carluccio lo sa e prepara i panini per chi ha più bisogno. Possiamo dire che la comunità di Canepanova è molto unita e tutti si sostengono”.
di Mattia Zamboni