Un tributo alla resilienza, e alla straordinaria capacità che ognuno di noi ha di risalire la china attraverso le proprie risorse interiori, e quindi naturali.
S’intitola appunto ‘Tributo Naturale’ il libro scritto dalla dottoressa Barbarah Katia Guglielmana e Ilaria Francesca Martino, che verrà presentato domani domenica 24 aprile alle ore 18.00, nella prima delle due giornate organizzate dal circolo Acli nella propria sede di via Marconi a Mezzana Rabattone per celebrare la festa della Liberazione, un evento voluto e gestito dal presidente Pietro Capettini.
“Si tratta di un libro a 4 mani – racconta Barbarah Guglielmana -, due teste due cuori e due corpi, due colleghe ma soprattutto due amiche che hanno condiviso emozioni forti e che, accomunate da una vena introspettiva, hanno realizzato quello che è un percorso psicologico per raccontare cosa è successo durante questi due anni di Pandemia”.
L’introduzione è a cura di Angelo Moroni, psicoanalista della società psicoanalitica Italiana e dell’international Psychoanalytical Association, una personalità autorevole in materia che vive e lavora a Pavia.
“Questo libro è stato il nido da cui siamo ripartite immediatamente dopo la prima ondata di Covid – continua la dottoressa/autrice – dove tutti non sapevamo cosa fosse questa terribile malattia, e avevamo tutti paura. In quel momento siamo affondate e risalite, imparando a nuotare”.
Il testo parla di origini, da quelle terrene, e quindi il proprio passato e la propria famiglia, a quelle che attraversano i confini terrestri, giungendo agli astri e a tutto ciò che nell’Universo influenza la nostra vita. Barbarah Guglielmana è una dottoressa ma da sempre un’artista, una passione, quella per l’arte, che l’accompagna sin da quando era bambina e che le ha dato la forza di reagire a qualsiasi situazione.
Dopo aver contratto il Covid, durante il primo Lockdown, ha trascorso la quarantena realizzando una serie di quadri che ha esposto in una ‘mostra virtuale‘ dal titolo ‘i panni si lavano in casa’ nella sua abitazione, quando non si poteva uscire di casa per nessuna ragione, e nel 2017 le è stata conferita la Benemerenza per il suo impegno, insieme all’Ambulatorio stranieri, per aver prestato assistenza sanitaria a chi non può accedere alle cure mediche.
Oltre alla presentazione del libro verranno esposti anche ‘gli Aforismani‘, sue performance artistiche il cui nome è un gioco di parole che si mescola con il suo cognome.
In foto le due dottoresse autrici Barbarah Guglielmana e Ilaria Francesca Martino