Il Po, il più grande fiume italiano è ostaggio di pirati dell’Est. Scorribande notturne con cui cercare il loro oro: il pesce siluro. E’ proprio di questo che soffre da qualche anno il fiume Po, 600 chilometri di acqua braccati dai predoni dell’Est: la pesca di frodo dei bracconieri sta uccidendo la vita di un fiume già martoriato da inquinamento e siccità. Con metodi illegali e senza alcuna autorizzazione, durante la notte, i pirati risalgono la corrente per catturare il siluro e per rivenderlo in patria ma anche sul mercato italiano. Un business da 15 euro al chilo. Proprio per sensibilizzare sul tema in cinquecento tra cacciatori e pescatori si sono incontrati per dire «no» al bracconaggio sui fiumi della Lombardia e per lanciare il primo numero verde per segnalare le azioni illegali di bracconaggio e le pratiche scorrette di pesca. Il numero di riferimento per denunciare gli abusi è: 8008211213.
© Giulia Bargiggia
(leggi l’articolo completo sul numero de Il Punto del 3 luglio 2017)