Da un lato l’evidente fallimento dell’attuale giunta con il sindaco Massimo Depaoli che comunque gonfia il petto esclamando un deciso «mai con le destre» per governare la città nel 2019, dall’altro lato un centrodestra chiamato in causa che a oggi però non si trova pronto e addirittura si presenta disgregato. Questo il preoccupante panorama a livello locale con un rischio tutto per la città di Pavia e per i pavesi. Dalle dichiarazioni dagli uomini di Forza Italia sul territorio emerge però la volontà di unire forze e idee, superando gli screzi personali per trovare un progetto comune che sia valida alternativa all’attuale amministrazione.
Marco Bellaviti, ex “figlioccio” di Giancarlo Abelli, si batte per la leadership del progetto e non della persona, commentando così la situazione di Forza Italia in provincia: «Sicuramente la scomparsa di Abelli ha determinato un panorama di confusione. Abelli è stato un punto di riferimento politico sia per capacità amministrative che per intelligenza della persona. Oggi, invece, Forza Italia è frammentata e ha piccoli e diversi punti di riferimento nel territorio. Una confusione è estesa anche a livello nazionale, tanto che il partito è passato dal 30 al 15 per cento di consensi. Il vero problema è la proposta politica, a oggi non chiara e per niente comprensibile agli elettori. A livello locale deve essere leader il progetto e non la persona, c’è necessità di un programma amministrativo condiviso e moderato. Ritengo Antonio Bobbio Pallavicini una possibile sintesi di un’idea diversa di città intorno alla quale si possonoraccogliere consensi».
(leggi le interviste integrali a Marco Bellaviti, Antonio Bobbio Pallavicini, Alessandro Cattaneo e Vittorio Pesato sul numero de Il Punto del 15 maggio 2017)