Militari del comando provinciale carabinieri di Pavia, su disposizione della procura della Repubblica, hanno proceduto all’esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva nei confronti di sette ispettori dell’Ispettorato territoriale del lavoro, consistente nella misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di dodici mesi La misura è scaturita a seguito delle indagini effettuate dal febbraio 2015, dal reparto operativo-Nucleo investigativo carabinieri di Pavia nei confronti degli indagati in seguito a una segnalazione della stessa Direzione territoriale del lavoro. Quest’ultima aveva evidenziato alcuni comportamenti anomali dei dipendenti, i quali sono stati indagati per i reati di truffa e falso continuato nonché per il reato di assenza dal servizio dei pubblici dipendenti, perché con artifizi e raggiri, consistenti nell’inserire nella piattaforma elettronica del Registro unificato missioni ispettive (destinata al riepilogo mensile delle attività svolte ai fini del calcolo delle relative competenze economiche), indennità non spettanti o nell’attestare falsamente la loro presenza in ufficio in orari in cui erano assenti percependo quindi emolumenti non dovuti. L’attività svolta è stata pienamente supportata dal nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Pavia e dal gruppo carabinieri Ispettorato del lavoro di Milano.
Gli accertamenti, coordinati dal procuratore Mario Venditti e diretti dal sostituto Roberto Valli , hanno permesso di accertare come i sette indagati, attualmente sospesi dal servizio, facenti parte di un gruppo di sedici persone incaricate di attività ispettive esterne destinate alla verifica del rispetto delle norme su igiene e sicurezza sul lavoro e delle norme giuslavoriste, avessero, in modo abitudinario, compito tutta una serie di atti tesi a ricevere un ingiusto profitto per prestazioni non effettuate o rimborsi non dovuti, tra questi:
- uscire alcune ore prima del previsto per recarsi a fare la spesa;
- accompagnare e riprendere i propri figli durante l’orario di lavoro;
- indicare falsamente di aver utilizzato il proprio mezzo personale per attività di servizio.
L’attuale capo dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Pavia, Virginio Villanova, ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Nel precisare che l’indagine si riferisce a ipotesi denunciate oltre dieci mesi prima dell’inizio del mio incarico, si conferma la piena disponibilità a fornire ogni tipo di informazione richiesta. Si confida in una rapida conclusione dell’intero procedimento che possa far luce in modo completo sui fatti contestati che, si sottolinea, si riferiscono ad attività svolte all’esterno dell’ufficio».